Archivi parrocchiali
Nel 1563 il concilio di Trento (vedi) istituì l'obbligo, da parte delle Parrocchie, di curare la registrazione, in appositi registri, dei Battesimi, Matrimoni, Morti, Cresime, nonché la redazione degli Stati delle Anime, veri e propri censimenti della popolazione parrocchiale, compilati dal Parroco in occasione della visita per la benedizione pasquale.
Le registrazioni di Nascite e Matrimoni iniziarono per prime, seguirono poi le registrazioni dei Defunti (statisticamente, si parla di un distacco di circa 20 anni dalle prime registrazioni di nati e sponsali) e, infine, si iniziò la compilazione degli stati delle anime.
L'esigenza di verificare l'esistenza di impedimenti al matrimonio, e quindi la necessità di dispensa vescovile, soprattutto dove era alta l'endogamia, ha portato, in alcune zone, alla redazione da aperte dei Parroci di veri e propri alberi genealogici, che spesso interessano numerose generazioni e che oggi hanno un valore inestimabile per lo studioso di storia famigliare e genealogia.