Nome proprio
In linguistica con il termine nome proprio si intende una notazione specifica adottata da una comunità o da un organismo amministrativo allo scopo di identificare e distinguere una persona (in questo caso si parla di antroponimo), un luogo o un'altra entità geografica (si tratta ora di un toponimo), una istituzione, un evento, un movimento culturale, un fenomeno sociale, un fenomeno oggetto di studio scientifico, una grandezza fisica, una entità matematica (numero, curva, superficie, figura, equazione, assioma, teorema, ...). Sul piano della denotazione, i nomi propri si distinguono, talora si giustappongono (e qualche volta si contrappongono) ai nomi comuni ed agli appellativi.
Il nome proprio di una persona viene attribuito alla nascita ed ha la funzione di identificare la persona stessa, da solo se all'interno del nucleo familiare o in situazioni informali, mentre insieme al cognome e ad altri dati (luogo e data di nascita) se nella società civile. Recentemente, in Italia, a questi dati si è unito il codice fiscale come sistema di identificazione univoca.
Fino alla metà del XX secolo, in Italia, l'identificazione avveniva invece che attraverso l'indicazione del luogo e della data di nascita, attraverso l'indicazione del nome proprio del padre, ed anche della madre nei documenti ufficiali, (in questo caso si parla di patronimico) attraverso la forma di (es. Giovanni Rossi di Mario) oppure fu (es. Giovanni Rossi fu Mario) nel caso di padre già deceduto.
In Italia, i nomi propri sono, molto spesso, quelli della tradizione cattolica, ma non mancano nomi derivanti da tradizioni precedenti (ebraica, greca, romana), da culture straniere o da consuetudini locali.
L'onomastica /vedi) in generale e le più specifiche antroponimia, toponomastica ed etno-toponomastica, studiano i nomi e le loro origini e significato, utilizzando molte delle ricerche metodologiche proprie della linguistica e le necessarie ricerche di ordine storico e antropologico. Per gli antroponimi un aiuto molto valido viene dai documenti presenti in ogni archivio quali quelli diocesani (liber baptizorum, liber matrimoniorum, liber mortuorum), quelli comunali (anagrafe) e quelli religiosi (Martyrologium romanum).